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Consigli Utili

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Consigli

Facciamo la nostra parte

La plastica è un’invenzione molto utile e il suo impiego è così vasto che va dalla produzione degli oggetti di uso comune alle applicazioni più sofisticate. Ma c’è il rovescio della medaglia: ce n’è troppa e gran parte del pianeta ne è invaso.
Negli oceani si sono formate delle vere e proprie “isole di plastica”. Anche nei nostri mari si trovano enormi quantitativi di plastica dispersa. Ogni anno, lungo il litorale del Friuli Venezia Giulia, si raccolgono circa 6,5 t di rifiuti, pari a 3 camion*. Se non gestiti correttamente infatti, i rifiuti in plastica finiscono in mare, nei fiumi, nei laghi e nel terreno, con gravi conseguenze per gli ecosistemi.

Un grosso problema è costituito anche dalle microplastiche: microscopiche particelle di plastica presenti nei cosmetici, come creme o dentifrici, che contengono microgranuli di polietilene o che si creano durante il lavaggio di capi sintetici. I pesci ingeriscono le microplastiche, scambiandole per plancton: così la plastica entra nella catena alimentare. La plastica rimane senza dubbio utile per molte applicazioni, ma il suo utilizzo può essere ridimensionato.

Ognuno di noi può fare la propria parte, facendo la raccolta differenziata dei rifiuti, raccogliendo i frammenti che troviamo sulle spiagge e sul territorio, ma soprattutto cambiando alcune nostre abitudini utilizzando meno plastica. Si può!

Prodotti Sfusi

Comprare prodotti sfusi consente di risparmiare una grande quantità di imballaggi in plastica.
Frutta e verdura, cereali, pasta, riso, farine, frutta secca, imballati in sacchetti di carta, possono poi essere conservati a casa in contenitori riutilizzabili.Anche i detersivi possono essere acquistati sfusi “alla spina” tramite i dispenser presenti in molti negozi, riutilizzando più volte lo stesso flacone.

Usa e getta

Tra i materiali usa e getta più impattanti ci sono le stoviglie, i bicchieri, le posate e le cannucce in plastica, che possono essere sostituiti con materiali biocompostabili e biodegradabili, riciclabili al 100%, oppure con stoviglie in ceramica, vetro, bambù e metallo.
Anche altri oggetti usa e getta possono essere sostituiti con materiali naturali, come ad esempio gli spazzolini da denti in bambù, il filo interdentale in cotone e i bastoncini cotonati in carta o cotone.

In giardino

Teli da pacciamatura, spaghi, sostegni, tubi per l’irrigazione, sacchi di sementi, possono essere sostituiti con materiali naturali che si biodegradano nel terreno, come la carta, la juta, la lana, il cotone o le bioplastiche in amido di mais.

Bottiglie

Le bottiglie in plastica dell’acqua possono essere sostituite con bottiglie e caraffe in vetro riutilizzabili, da riempire con l’acqua del rubinetto o delle “case dell’acqua”. Fuori casa possiamo usare borracce riutilizzabili. L’acqua di rete è controllata e monitorata costantemente, mentre l’acqua nelle bottiglie di plastica può risentire di modalità di conservazione e di stoccaggio non correto.

Fibre tessili

L’uso delle fibre tessili sintetiche, come il nylon e il poliestere,ha grandi impatti sulla dispersione della plastica nell’ambiente.
Durante il lavaggio rilasciano una grande quantità di microfibre che finiscono in mare, perché i filtri di lavatrici e depuratori non riescono a trattenerle.
Utilizzare un sacchetto “filtro” nella lavatrice potrebbe essere una prima soluzione.
Sarebbe consigliabile sostituire gli indumenti sintetici con capi realizzati con fibre naturali come lino, cotone, seta, bambù, lana, canapa.
Le fibre tessili naturali, oltre a essere più confortevoli resistenti, igieniche e sostenibili, hanno ottime proprietà termoregolatrici e sono anche una scelta etica perché la loro produzione serve a sostenere i piccoli agricoltori e i lavoratori a basso reddito e a promuovere le antiche colture locali.

Sacchetti

I sacchetti di plastica possono essere sostituiti con sacchetti in carta, in tessuto o in bioplastica.
Le bioplastiche sono ottenute da materie prime rinnovabili, come l’amido di mais, di grano o tapioca, le bucce di patate e altre materie vegetali; sono compostabili al 100% e biodegradabili nel giro di qualche mese.
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